Lettera ai soci Gennaio 2011
Città dell’uomo
Associazione fondata da Giuseppe Lazzati
Milano, gennaio 2011
A soci e simpatizzanti
Cari amici e amiche,
mi è gradito farmi vivo ad anno appena iniziato intanto per augurare a voi e alle vostre famiglie un 2011 sereno e operoso.
Scrivo queste righe in un momento in cui un po’ in tutti noi indignazione, rabbia, disgusto, scoramento si mescolano vorticosamente di fronte all’indicibile e penoso spettacolo offertoci, ancora una volta, dal Presidente del Consiglio. Pensavamo, tempo fa, di avere toccato il fondo della penosa commedia da lui allestita; invece, eccoci di fronte a nuovi, incredibili colpi di scena. La strada che egli ha pervicacemente battuto reca, fra l’altro, grave oltraggio alle più alte istituzioni dello Stato. Purtroppo, anche i tentativi parlamentari di “voltare pagina” hanno avuto il non felice esito che sappiamo. L’uomo è rimasto, ancora una volta, in sella, difeso con le unghie e con i denti dallo stuolo di cortigiani e vassalli, che sanno benissimo di avere il proprio destino politico (e, forse, non solo) legato a doppio filo con lui. Siamo davanti a un caso antropologico e socio-politico fuori dal comune, difficile da spiegare per intero anche da parte dei più raffinati analisti. È un fenomeno tutto italiano. Come tale, va considerato alla luce di quei tratti meno nobili (insofferenza delle regole, deficit di senso dello Stato, scarsa coscienza della legalità, familismo, spavalderia guascona, “machismo” – vero o presunto -, furbizia, ciarlataneria…) che, ahimé!, segnano (irreversibilmente?) il nostro “carattere” nazionale.
Registriamo con favore le prese di posizione da varie parti del mondo cattolico. Verrebbe da dire: meglio tardi che mai! Ma perché non si sono aperti gli occhi prima? Occorreva proprio giungere a questo punto, per rendersi conto dei guasti prodotti dalla “cultura” rappresentata da quest’uomo e dal suo sistema di potere mass-mediale sul modo di sentire degli Italiani? L’indignazione, oltre che tardiva, rischia di essere ipocrita, qualora non si cogliesse l’occasione per un serio esame di coscienza. Se agli appuntamenti decisivi, cioè elettorali, è (quasi) sempre riuscito a spuntarla, si deve anche al reiterato credito di larga parte dei cattolici. In molti ha funzionato il convincimento secondo il quale, in ogni caso, egli sarebbe stato meglio degli “altri”: più rassicurante sui cosiddetti “valori non negoziabili”, più sensibile ai “nostri interessi”. Penso sia arrivato il momento di uscire da equivoci e illusioni. Il degrado etico-politico cui si è giunti non può più essere sostenuto (e tanto meno giustificato o “contestualizzato”). Ne va, oltretutto, del decoro delle istituzioni e della credibilità dell’intero Paese sul piano internazionale.
La stessa politica esce squassata da simili vicende. Il già poco credito che gode presso una gran quantità di cittadini viene ulteriormente eroso. Sicché è messo a dura prova chi, come, del resto, la nostra associazione, crede nel valore della politica e nella sua funzione insostituibile per progettare e far crescere, con la fatica e la pazienza necessarie, una convivenza civile e istituzionale un po’ più “a misura di uomo”. Al di là della tentazione, a volte insidiosa, di “lasciar perdere perché tanto non c’è più niente da fare”, situazioni come quella che stiamo vivendo ci sollecitano invece a un rinnovato impegno, sviluppando, se possibile, con ancora maggiore determinazione e lucidità il lavoro intrapreso. In questo senso, “Città dell’uomo” continuerà a offrire il proprio contributo, piccolo, ma non certo insignificante.
***
Vengo a qualche nota di carattere associativo. Nel mese di ottobre 2010 ricorreva il 25° di “Città dell’uomo”. Abbiamo inteso solennizzarlo mediante l’istituzione della “Cattedra Giuseppe Lazzati”. Con quest’iniziativa si vorrebbe, anno dopo anno, mettere a fuoco questioni di forte rilievo etico-civile, politico-istituzionale ed ecclesiale, che, già presenti alla riflessione del nostro Fondatore, continuano ad assumere significativa risonanza. L’incontro di apertura ha registrato la bella lectio, dal titolo “Per la Costituzione”, del professor Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale. Pubblicheremo in opuscolo il prezioso contributo. L’avere così bene iniziato, è senz’altro di buon auspicio per il prosieguo della “Cattedra”.
Se restiamo nel campo delle iniziative in cantiere, mi preme segnalare il ciclo d’incontri “Donne nel ‘secolo breve’. Fra Chiesa, società civile e politica”, che vedrà, presso la Fondazione “Giuseppe Lazzati”, due tavole rotonde sui libri di Gianna Agostinucci Campanini, Donna tra storia e profezia. Percorsi di riflessione sul femminile (1966-1990) (31 gennaio, ore 18) e di Paola Gaiotti de Biase, Passare la mano. Memorie di una donna dal Novecento incompiuto (21 febbraio, ore 18).
Un altro significativo appuntamento è per il 18 febbraio (ore 18). Sempre in Fondazione, verrà presentato il volume di Telemaco Portoghesi Tuzi e Grazia Tuzi, Quando si faceva la Costituzione. Storia e personaggi della Comunità del porcellino, che racconta la storia della singolare “convivenza” romana, presso l’abitazione delle sorelle Portoghesi, di alcuni amici del gruppo dossettiano (fra i quali figurava anche il nostro Fondatore) negli anni della ricostruzione nazionale.
L’annuale convegno associativo, di cui stiamo perfezionando il programma, è fissato per sabato, 7 maggio (mattino). Ci permetterà di sintonizzarci sul 150° anniversario dell’unità nazionale, ragionando su alcuni problemi che, a distanza di un secolo e mezzo, rendono per molti aspetti ancora incompiuto il processo di unificazione del Paese.
La consueta mezza giornata di preghiera e riflessione in ricordo di Giuseppe Lazzati (quest’anno si celebra il 25° della sua scomparsa) si terrà sabato, 21 maggio, secondo lo schema consueto: 9,30 messa in San Carlo al Corso; 10,30 momento di riflessione introdotto da Paola Bignardi (“25 anni dopo Lazzati: che ne è del laicato in Italia?”).
Al termine dell’incontro seguirà l’Assemblea dei soci di “Città dell’uomo”, conclusiva del triennio 2008-2011. È un appuntamento importante, di bilancio dei tre anni trascorsi, di approfondimento delle prossime linee d’impegno e di nomina del nuovo Consiglio Direttivo. Vi invito sin d’ora a segnare con evidenza in agenda la data.
***
A questo punto, passo – doverosamente – al capitolo riguardante le quote d’iscrizione per il 2011. Il Consiglio Direttivo ha deciso di fissare così gli importi:
– soci ordinari € 75,00 (comprensivi dell’abbonamento ad “Appunti di cultura e politica”, nonché delle pubblicazioni associative);
– pensionati € 30,00;
– giovani sino a 27 anni € 16,00.
Modalità di regolazione della quota:
– a mezzo bollettino c/c postale n. 28011203, intestato a “Città dell’uomo”, Largo Corsia dei Servi, 4 – 20122 Milano;
– a mezzo bonifico bancario su Credito Artigiano Ag. 1 – Milano, c/c 0003539, intestato a “Città dell’uomo” – IBAN: IT82M 03512 01602 000000003539.
Da ultimo, vorrei invitare sin d’ora a devolvere, quando sarà il momento della dichiarazione dei redditi, il 5 per mille alla nostra Associazione (C.F. 97040430155).
***
Nel ringraziarvi per la cortese attenzione, mi è gradito cogliere l’occasione per porgervi, con i rinnovati auguri, i più cordiali saluti.
Luciano Caimi
(Presidente)


