• Home
  • /Libri
  • /E. Curzel, Sintesi di storia della Chiesa. Date, nomi, eventi, Ancora, Milano, 2007

E. Curzel, Sintesi di storia della Chiesa. Date, nomi, eventi, Ancora, Milano, 2007

Emanuele Curzel ha scritto una nuova Sintesi di Storia della Chiesa, che viene definita nella premessa «uno strumento di lavoro fatto di date e di nomi» (p. 5). Si tratta per la precisione di una cronografia in 20 capitoli, nei quali vengono sintetizzati in ordine rigorosamente cronologico i dati salienti dei 20 secoli di storia che il cristianesimo ha alle sue spalle. Chi ha un po’ di familiarità con la Chiesa e il suo passato sa però quanto questi strumenti di lavoro siano preziosi: non solo gli studenti o gli appassionati, ma anche chi  scrive abitualmente saggi molto specialistici deve infatti ricorrere spesso a dizionari e repertori per i dati essenziali. E come chi non ha a disposizione un vocabolario della lingua italiana fa fatica a esprimersi bene, chi non conosce questo tipo di testi fa parimenti fatica a parlare di storia della Chiesa.
Siamo quindi grati a Emanuele Curzel per questo volume, in cui l’autore è riuscito a dire «tutto», o quasi, quello che c’era da dire in breve e in breve a dire tutto, o quasi, quello che doveva essere detto. Ho controllato molte voci e date e mi sono chiesto se sarei riuscito a trovare oggi in libreria una cronografia migliore. Certo, il lettore non specialista che prende in mano il libro non si accorge di quanta erudizione e quanta cultura ci siano dietro a ogni frase — e questa accessibilità è uno dei pregi migliori dell’opera — ma gli addetti ai lavori sanno bene che sintetizzare in poche righe eventi sui quali esistono centinaia di studi è un’operazione molto difficile, talora addirittura temeraria. Ma bisogna riconoscere che Curzel non si limita a stendere uno dei tanti manuali di storia della Chiesa che già esistono sul mercato: in realtà egli tenta un’operazione più accessibile e nello stesso tempo più originale e ambiziosa, perché cercare di dire in breve, per quella data e quel nome, tutto l’essenziale, o quasi, è sovente una vera e propria impresa. E dato che quasi sempre egli ci riesce, il volume non è il distillato dei sei manuali di storia della Chiesa citati alla fine nella bibliografia, insieme ad altri utili suggerimenti bibliografici e a un indice molto dettagliato: il suo lavoro, che peraltro ha una lunga e gloriosa tradizione, è un’altra cosa e qui cercherò di spiegarne brevemente i motivi.
Le scelte del libro
Sono rimasto colpito in particolare da tre scelte. La prima è dichiarata esplicitamente nella premessa: non ci sono separazioni tra la storia «interna» della Chiesa e la storia «esterna» del mondo. Non è affatto scontato: nella gran parte dei manuali di storia della Chiesa la storia civile è quasi assente o rimane come uno sfondo del tutto evanescente, mentre sulla scena vi sono solo eventi di storia ecclesiale, spesso di storia ecclesiastica. Forse anche per la sua formazione di medievista Curzel è riuscito, nella sua selezione, a tenere uno sguardo così ampio da abbracciare anche la cosiddetta storia civile. È una scelta che condivido pienamente, perché la storia ecclesiale è parte di una storia più ampia, ma che rende ancora più difficile il lavoro, perché l’autore ha sintetizzato in breve anche eventi di storia civile o di storia economica e sociale: ci sono le rivoluzioni, i presidenti statunitensi, Stalin e tanti altri avvenimenti di storia civile, condensati in poche battute e soprattutto collegati alla storia della Chiesa. Mi pare una scelta di metodo azzeccata e in gran parte riuscita.
Un’altra scelta mi ha colpito. Il titolo è Sintesi di storia della Chiesa, ma in realtà si tratta di una sintesi di storia del cristianesimo. Potrei offrire molti esempi in merito. A p. 195 si cita la fondazione dei mormoni (1830), a p. 197 quella degli avventisti (1832), a p. 207 quella dei testimoni di Geova. Che senso ha ricordare la nascita di tre sette protestanti americane? Anche questo ha a che fare con una precisa opzione di metodo. La storia della Chiesa cattolica è inserita non solo dentro la storia civile, ma anche nell’ambito della più ampia storia del cristianesimo, in un dialogo continuo che non si limita agli eventi tradizionali che non si possono non citare (le scomuniche del 1054, la riforma protestante…), ma coglie anche «particolari» — dal punto di vista cattolico — che spesso nei manuali  non vengono quasi mai citati. L’attenzione ecumenica si spinge a menzionare tutte le encicliche che i papi dell’Ottocento e del Novecento hanno dedicato ai rapporti tra le chiese: per esempio, a p. 200, si ricorda l’invito rivolto da Pio IX agli ortodossi per una riconciliazione che li riportasse nel seno della Chiesa, invito rinnovato da Leone XIII. Anche queste sono notizie che non si trovano facilmente nei manuali di storia della Chiesa e bisogna andare a cercare piuttosto negli studi di storia dell’ecumenismo. Un altro esempio: a p. 209 si ricorda l’abolizione di tutte le discriminazioni che i valdesi subirono in Piemonte, abolizione conseguente agli eventi rivoluzionari del 1848-49. Si tratta di un dato che potrebbe sembrare marginale ma che, in un’ottica di storia del cristianesimo, è molto importante per la Chiesa italiana.
Un confronto culturale ampio
A cerchi concentrici Emanuele Curzel riesce a tenere insieme eventi che effettivamente sono rilevanti per tutti, in una prospettiva unitaria che certo è prevalentemente «istituzionale e romanocentrica» — come egli stesso avverte in premessa — ma che allarga costantemente lo sguardo e dunque alla prova dei fatti appare meno limitata e restrittiva di quanto dichiarato.
Un’ultima osservazione: in questa Sintesi sono citate le opere di molti  grandi filosofi o intellettuali che hanno influito sulla storia del cristianesimo. Anche questo non è affatto scontato. In tal modo la storia cristiana risulta intrecciata con la storia della cultura. Il fatto di ricordare la pubblicazione dell’Essenza del Cristianesimo di Feuerbach o dell’Origine delle specie di Darwin lega la storia del cristianesimo alla storia della cultura, oltre che alla storia civile, in un orizzonte molto ampio. D’altro canto il volume non perde di vista alcuni rivoli solo apparentemente marginali, come ad esempio quello della devozione mariana. Nei manuali sono generalmente ricordate le proclamazioni dei dogmi mariani, che segnano la storia dell’Ottocento e del Novecento: qui fa capolino anche la storia di molte apparizioni significative della Madonna, o presunte tali, con una scelta non casuale e secondo me molto felice, pensando a quanto il culto mariano sia stato importante nella pietà cattolica. Non ci sono solo Lourdes e Fatima: a p. 199, per esempio, si ricorda l’apparizione ai due giovani pastori dell’altipiano della Salette (Savoia), avvenuta nel 1846.
È certo discutibile che in una cronografia degli eventi principali un fatto del genere venga ricordato, ma in questo libro c’è, perché la storia del culto mariano è una chiave di lettura molto importante per la storia della Chiesa cattolica. Lo sguardo si allarga dunque alla storia civile, alla storia del cristianesimo, alla storia della cultura, ma accompagnata dall’attenzione ad alcuni filoni della storia della Chiesa cattolica molto specifici, che rappresentano altrettante chiavi di lettura, con una scelta certo non casuale.