Pensare politicamente luglio_2007
Città dell’uomo – Sezione di Roma
Associazione fondata da Giuseppe Lazzati
PENSARE
POLITICAMENTE
Lettera agli amici
Luglio 2007
Cari amici,
il Consiglio direttivo, nella riunione del 5 giugno, ha deciso di rimettere in uso questa lettera, già utilizzata in passato, quale strumento di comunicazione con i soci non solo per permettere a tutti di ricevere, con periodica regolarità, le informazioni sulla vita dell'associazione, ma anche, e soprattutto, per proporre riflessioni e sottoporre proposte che, nello spirito di Lazzati, aiutino ad affrontare i sempre più numerosi e gravi problemi con i quali siamo chiamati a confrontarci.
Come vedete, il titolo che abbiamo dato a questa nuova versione della lettera è “Pensare politicamente”-espressione cara a Giuseppe Lazzati – in quanto è nostro desiderio dare, nei limiti del possibile, validi contributi alla formazione di un pensiero sempre più al servizio della “Polis”, soprattutto in un tempo come il nostro in cui sembrano rinascere forze disgregatrici del tessuto comunitario.
E' uno strumento questo che vuole essere una sorta di "tavola rotonda" intorno alla quale ognuno può e deve dare il proprio contributo per riflettere e approfondire le linee guida del ricco pensiero lazzattiano.
Le sfide che si pongono davanti alle nostre responsabilità non sono poche – disaffezione alla politica, accentuata tendenza ad un individualismo esasperato con conseguente incapacità di leggere e affrontare i problemi in una ottica generale – e da esse siamo interpellati con insistenza. Davanti a queste sfide abbiamo l'obbligo morale di reagire mettendo in atto la "carità dell'intelligenza", tanto cara al prof. Lazzati, per trovare soluzioni adeguate ma soprattutto la carità delle volontà per unire le forze ed agire tutti insieme con coerenza nello sforzo comune di raggiungere gli obbiettivi condivisi.
I problemi che sono sul tappeto – dal nascente Partito Democratico alla definizione di un assetto giuridico delle coppie di fatto, dal tema della pace e all'uso improprio della forza a livello internazionale, ai numerosi problemi bioetici posti dalla disponibilità di nuove tecnologie basate sull'uso di cellule staminali – non possono vederci assenti ed abbiamo l'obbligo di far sentire la nostra voce, in coerenza con l'insegnamento di Lazzati, sia sul piano laico che ecclesiale.
Solo operando così saremo capaci di costruire una Città dell'Uomo senza utilizzare l'uomo per i propri piccoli meschini interessi.
Pasquale De Sole
Come vedete, il titolo che abbiamo dato a questa nuova versione della lettera è “Pensare politicamente”-espressione cara a Giuseppe Lazzati – in quanto è nostro desiderio dare, nei limiti del possibile, validi contributi alla formazione di un pensiero sempre più al servizio della “Polis”, soprattutto in un tempo come il nostro in cui sembrano rinascere forze disgregatrici del tessuto comunitario.
E' uno strumento questo che vuole essere una sorta di "tavola rotonda" intorno alla quale ognuno può e deve dare il proprio contributo per riflettere e approfondire le linee guida del ricco pensiero lazzattiano.
Le sfide che si pongono davanti alle nostre responsabilità non sono poche – disaffezione alla politica, accentuata tendenza ad un individualismo esasperato con conseguente incapacità di leggere e affrontare i problemi in una ottica generale – e da esse siamo interpellati con insistenza. Davanti a queste sfide abbiamo l'obbligo morale di reagire mettendo in atto la "carità dell'intelligenza", tanto cara al prof. Lazzati, per trovare soluzioni adeguate ma soprattutto la carità delle volontà per unire le forze ed agire tutti insieme con coerenza nello sforzo comune di raggiungere gli obbiettivi condivisi.
I problemi che sono sul tappeto – dal nascente Partito Democratico alla definizione di un assetto giuridico delle coppie di fatto, dal tema della pace e all'uso improprio della forza a livello internazionale, ai numerosi problemi bioetici posti dalla disponibilità di nuove tecnologie basate sull'uso di cellule staminali – non possono vederci assenti ed abbiamo l'obbligo di far sentire la nostra voce, in coerenza con l'insegnamento di Lazzati, sia sul piano laico che ecclesiale.
Solo operando così saremo capaci di costruire una Città dell'Uomo senza utilizzare l'uomo per i propri piccoli meschini interessi.
Pasquale De Sole


